Prima di costruire il nuovo, avere cura di ciò che già esiste.

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aprile 6, 2022 di vermondo

Tagliare nastri e inaugurare opere nuove sembra essere il desiderio primario di chi governa la città. Meno attraente, ma altrettanto o ancor più importante, è avere cura e mantenere in buone condizioni ciò che già esiste: strade, piazze, edifici pubblici e strutture sportive, scuole, parchi e verde urbano, luoghi di ritrovo e socializzazione, fontane ecc. Da anni e decenni aspettiamo, invano, le grandi opere strategiche di rigenerazione del centro storico, di superamento della ferrovia, di miglioramento della viabilità e, purtroppo, vediamo anche diminuire la regolare cura del territorio, per mancanza della necessaria manutenzione.

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Consiglio Comunale del 4 aprile 2022 – Comunicazione iniziale.

Signor Sindaco, Signor Presidente, Signore/i Consiglieri e Assessori, Signore/i Tutti,

l’inaugurazione di nuove opere è desiderio costante di chi governa, perché offre visibilità e sembra dare prova di concretezza amministrativa. Meno amata è la manutenzione ordinaria e straordinaria di ciò che già esiste e che rappresenta la casa comune in cui viviamo, giorno dopo giorno ed è la prova di effettiva capacità di gestione della cosa pubblica. Altre volte, in questo consiglio, ho portato all’attenzione esempi concreti, per ricordarci che non solo le necessarie e grandi opere assicurano una bella e decorosa città, ma anche una costante attenzione ai piccoli gesti quotidiani e alla regolare cura del territorio: strade e piazze, luoghi di aggregazione, illuminazione e pulizia, completamento dei lavori e delle opere avviate in tempi ragionevoli e rispettando la sicurezza dei cittadini e il decoro urbano.

Pur non dimenticando, per qualche minuto, le grandi opere e i progetti strategici che Meda continua ad attendere, come la riqualificazione del centro storico, il superamento della ferrovia, l’attuazione del piano organico del traffico veicolare e dolce, voglio condividere alcune frequenti sollecitazioni che ricevo regolarmente da nostre concittadine e concittadini, che toccano aspetti della vita quotidiana e che possono cambiare sostanzialmente la percezione della qualità della vita cittadina:

  • camminando per Meda, si osservano aree trascurate, per pulizia o erba incolta o incuranza; per esempio, il recente parco pubblico in area Auxologico sembra ormai quasi vecchio e trascurato con la fontanella dell’acqua ancora scollegata e non funzionante; gli orti urbani condivisi di via Piave sono pieni di erbe infestanti, in un complesso di recente costruzione;
  • la fontana di Meda, ritenuta da molti come il nuovo e alternativo centro cittadino, è più spesso inattiva che funzionante; 
  • gli storici centri di aggregazione sono stati progressivamente chiusi, come la Zoca di Pirutit, il Circolo San Francesco, senza trovare soluzioni alternative e quelli più recenti, come il centro anziani di Via Naviglio, sembrano in stato di abbandono; certamente, il lockdown Covid è stato determinante dell’aggravare tale situazione, ma esistono realtà che hanno saputo e sanno trovare il giusto equilibrio tra la dovuta sicurezza e la necessaria socializzazione;
  • le tante strutture e i molti impianti sportivi del territorio, che sono un patrimonio cittadino costruito nel tempo, presentano croniche difficoltà di manutenzione, costringendo poi a nuovi investimenti di sostituzione per mancata cura, come le piste di atletica;   
  • le barriere architettoniche sono ancora molte, troppe per una città del 2022; per esempio, il monumentale sottopasso pedonale che collega Via Indipendenza e Corso Matteotti non è accessibile a disabili;
  • l’attenzione alla sicurezza dei pedoni e dei ciclisti non è soddisfacente, per mancanza o inadeguatezza dei marciapiedi e per assenza o impraticabilità di percorsi ciclabili, tracciati con superficialità lungo strade, ma troppi stretti e con buche o dislivelli pericolosi, che sono cause di cadute; il tratto centrale di Corso Matteotti, in prossimità della scuola dell’infanzia Maria Bambina, è da anni un’area ad alto rischio a causa del cantiere con lamiere taglienti sul marciapiede e senza luce notturna di un lato e il semaforo al centro del marciapiede, già stretto, dell’altro lato; 
  • mi è stato riferito che l’architetto progettista della Medateca abbia criticato duramente lo stato di manutenzione e pulizia della Medateca, in particolare del piano -1 e della facciata.

L’elenco potrebbe continuare ancora con molti altri esempi, ma non è questo il momento né il luogo per la lista completa. Obiettivo del mio intervento è ricordare e sollecitare chi governa e governerà Meda che assicurare una bella e decorosa città richiede non solo le necessarie opere nuove, ma anche e soprattutto una costate attenzione ai piccoli gesti quotidiani, alla regolare manutenzione e cura della casa comune, senza il taglio di nastri, ma nell’ordinaria attività di servizio alla comunità e al territorio.       

Vermondo Busnelli, Capogruppo consiliare 

POLO CIVICO – MEDA per TUTTI e LISTA CIVICA per MEDA 

4 aprile 2022

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