Ennesima assurdità italiana di nome TARES

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ottobre 4, 2013 di vermondo

TARES, una tassa nata nel 2013 per morire nel 2014.

 

Ecco la mia dichiarazione in consiglio comunale su regolamento e piano tariffario TARES a Meda nel 2013

Regolamento TARES. 

Inizio con una citazione tratta dallo studio del servizio politiche territoriali della UIL: “tra aumenti della TARES e dell’IRPEF comunale il rischio è, soprattutto per i lavoratori dipendenti e pensionati, di non avere benefici dall’eventuale abolizione dell’IMU”.

I Medesi avranno un aumento dovuto alla TARES di 450.000 € che nel 2013 andranno direttamente allo Stato, pari al 21%.

La TARES sembra che abbia la vita di un anno. Fino al 2012 era in vigore la TARSU e nel 2014 è annunciata la service tax. E’ un altro esempio di pessima programmazione da parte dei politici, che per queste decisioni continuano a perdere di credibilità. Perciò invito il Sindaco e la Giunta a presentare una protesta ufficiale alle istituzioni competenti per l’assurdità di questa decisione.

La suddivisione dei costi dovuti a questo aumento è complessa e la vedremo al punto successivo.

Non mi risulta che il regolamento sia stato discusso con le associazioni di categoria che operano sul territorio per condividere i criteri utilizzati. Di conseguenza non è stata considerata l’opzione di inserire sotto-categorie delle utenze non domestiche in funzione delle caratteristiche peculiari delle attività medesi, come previsto dall’art. 10 c. 6 del regolamento.

L’art. 19 c. 3 riconosce che una parte delle spese del servizio potrebbe essere coperta dal Comune in presenza di situazioni particolari. Questo invalida il principio cardine della TARES che richiede la copertura integrale delle spese dei servizi di gestione dei rifiuti e pulizia strade.

Inoltre l’art. 22 c. 4 introduce una discriminazione gratuita e ingiustificata tra scuole statali e scuole private che pari sono ai fini dei costi della gestione dei rifiuti.

 

Piano tariffario della TARES.

Parto dalla relazione del piano finanziario sulla TARES. Il comportamento dei Medesi in termini di produzione dei rifiuti e raccolta differenziata sembra abbastanza virtuoso. Merita il continuo supporto dell’amministrazione per continuare nel miglioramento. Meno brillante ed efficiente è la gestione comunale della pulizia di strade e luoghi pubblici: ricevo diverse segnalazioni di cittadine e cittadini (in aggiunta alla mia personale osservazione) che segnalano situazioni di degrado di aree con abbandono di rifiuti, che rimangono anche per lunghi periodi di tempo.

Nella stessa relazione vedo a pagina 10 che il recupero di produttività di chi opera per i servizi in oggetto è indicato come ZERO!  La mia richiesta alla Giunta è di dimostrare se e che cosa viene attuato per ridurre i costi del servizio. Un aumento di efficienza e di produttività comporterebbe una riduzione della tassa a favore dei Medesi a parità di qualità di servizio. Per questo aspetto la relazione sembra carente e soprattutto non pone obiettivi di miglioramento nei prossimi anni.

Vista l’assurdità dell’avvio della TARES quando già nel 2014 è prevista la sua stessa soppressione, non condivido le elaborazioni della Giunta per adattare in maniera macchinosa e discutibile la ripartizione dei costi per i Medesi.

Innanzitutto è discutibile la scelta di penalizzare il settore produttivo e commerciale (utenze non domestiche) a favore dei domestici nel rapporto 60/40, invece che di 50/50 come previsto originariamente. Comprendo l’intenzione di favorire le famiglie ma non comprendo le ragioni di penalizzare chi oggi già opera in condizioni difficili per sostenere le attività economiche, già penalizzate da un sistema Italia opprimente dal punto di vista fiscale che mortifica la competitività degli operatori.

E’ discutibile anche il criterio scelto di attenuare gli estremi, intervenendo pesantemente nei meccanismi previsti dalla normativa nazionale. Questa modifica – apprezzabile nelle intenzioni – rischia di vanificare lo spirito dalla norma nazionale che tende al contrario a mettere in relazione il costo alla reale quantità di rifiuti prodotta.

Infine è apprezzabile la misura di prevedere un budget di 40.000 € a carico delle spese correnti generali per il sostegno alle utenze domestiche quando il reddito ISEE è pari o inferiore a 20.000 € annui. E’ meno condivisibile e penso anche in contrasto con l’obiettivo della legge nazionale che questo costo ‘sociale’ non sia coperto dalla stessa TARES, ma spalmato nelle spese generali correnti. Inoltre il criterio del reddito sappiamo bene che è solitamente discriminante e svantaggioso per i lavoratori a reddito fisso e pensionati, dove l’evasione è nulla e se non è accompagnato da altri indicatori del reale livello di ricchezza. Occorre vigilare che non si inneschi anche per la TARES il meccanismo vizioso italico che chi non dichiara correttamente il proprio reddito risulti all’apparenza bisognoso e riceva in premio anche le agevolazioni.

Per i motivi esposti il mio voto è contrario.

Vermondo Busnelli

Consigliere e Capogruppo di Meda per Tutti

3 ottobre 2013

 

per informazione, ecco la tabella delle tariffe TARES per le famiglie

Tariffe TARES anno 2013 – UTENZE DOMESTICHE

Componenti

Nucleo familiare

Quota fissa

(€/mq/anno)

Quota variabile

(€/anno)

1

0,272

29,93

2

0,320

55,41

3

0,357

59,71

4

0,388

73,88

5

0,419

95,70

6 e oltre

0,443

127,22

 

 

 

 

2 thoughts on “Ennesima assurdità italiana di nome TARES

    • vermondo ha detto:

      Qui a Meda, l’aumento di imposte e tasse è stato votato dalla sinistra al governo della città, con l’astensione del PDL e il tacito assenso della Lega (che ha preferito uscire dall’aula al momento del voto, dopo aver dichiarato che sostanzialmente condivide le scelte di bilancio). Io ho votato contro a nome della lista civica Meda per Tutti e ugualmente ha votato l’altra lista civica cBxM. I voti contrari sono stati 2 (le due liste civiche) contro 14; il diciassettesimo consigliere è sistematicamente assente (l’ex sindaco Lega, Taveggia), così com’era sistematicamente assente il consigliere PDL, Molteni durante il turno di sindaco Taveggia.

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